Sistemando i cassetti ho ritrovato il mio ultimo walkman della Sony un WM-EX570 del 1999, successivamente passai al mio primo iPod saltando a piè pari il lettore cd portatile, molto di moda nei primi anni 2000, il quale fece da transizione tra i walkman e i primi lettori mp3. Dal 1993 al 1999 avevo un Sony WM-EX53, per me il miglior walkman in assoluto, regalo di un mio ex per i miei 18 anni, eccolo qua
Dal 1990 al 1993 giravo con un walkman JVC, fu il primo walkman che comprai con i miei soldi. Non ricordo il modello ma non era un gran prodotto, era un plasticone nero simile a un bacarozzo, privo di design, con 2 o 3 funzioni al massimo, no autoreverse, no telecomando sugli auricolari e cuffie con spugnette tipo il modello in basso, quando si rompeva o perdeva una spugnetta le cuffiette diventavano ancora più scomode del solito
Nel tempo ho conservato un centinaio di audiocassette, prima o poi dedicherò a loro un bell'articolo. Nella prima foto ho messo quelle che hanno rappresentato per me la fine degli anni '
80 e i primi anni
'90. Quando le ragazzine si strappavano i capelli per i
Duran Duran o gli
Spandau Ballet io ascoltavo gli
A-ah, fantastici, ho tenuto i poster di Morten Harket in camera fino all'altro ieri 😆
"Stay on these roads" è un autentico capolavoro, all'interno troviamo il brano
"The living daylights" utilizzato nei titoli di testa del film
"007-Zona Pericolo".
Il primo anno al liceo ascoltavo con il clone i Guns N'Roses, eravamo totalmente in fissa per buona pace di mia nonna. Ho una curiosità da raccontarvi sulla cover dell'album "Appetite for Destruction" dei Guns N' Roses, quella che vedete nella foto in basso fu la cover censurata di cui possiedo il 33 giri
Negli States proibirono infatti la prima cover dell'album dove si vede una ragazza stuprata da un robot, venne successivamente rimpiazzata dalla cover con la croce e i 5 teschi camuffati dai membri dei Guns.
Le audiocassette giapponesi sono invece un must per chi ama gli anime, queste infatti avevano all'interno sempre qualche chicca in più rispetto alle normali cassette provenienti da USA o UK, in quella di "Occhi di Gatto" troviamo ad esempio un posterino con dietro tutti i testi delle canzoni
Durante i primi anni '90 cominciarono ad arrivare in Italia i primi manga giapponesi tradotti e con loro un sacco di altra fuffa. Le audiocassette giappe furono cimeli super rari e molto costosi, un must have per ogni otaku italiano dell'epoca. Ricordo che quando amici e parenti cominciarono ad andare a Tokyo si aspettava con ansia il loro ritorno per poter ricevere una di queste meraviglie. Internet non esisteva per cui chi trovava un' audiocassetta originale giapponese trovava un tesoro. Retronostalgia mode on.
Bunzigirl