In Gran Bretagna il film
Control, dedicato alla band di Manchester i
Joy Division (1977-1980) ed in particolare alla breve e tragica vita di
Ian Curtis, è uscito nell' ottobre del 2007, in Italia nessuno si è ancora fatto avanti per la distribuzione e mi chiedo se uscirà direttamente in dvd a questo punto.
Debutto cinematografico per il celebre fotografo olandese
Anton Corbijn, tra l'altro regista di molti video degli
U2 e dei
Depeche Mode (chi non ricorda il video di “
Enjoy the Silence”?). Corbijn realizzò già nel 1988 (quando Ian Curtis era morto da 8 anni) un video x i Joy Division, il raffinato "
Atmosphere".
Ho visto il film in lingua originale con sottotitoli in italiano e da appassionata dei Joy Division sono rimasta un pò delusa. Inanzitutto trovo che 119 minuti siano un tantinello esagerati x raccontare la storia di una band che sia nella scalata al successo che nelle tormentate vicende del cantante non aggiunge e non toglie nulla a film sul genere. Circa 10 anni fa lessi il libro biografico di Ian Curtis ("
Touching from a Distance" scritto dalla moglie
Deborah Curtis) dove sono descritti molti episodi particolari, talvolta dai risvolti inquietanti come quando Ian strumentalizzava gli attacchi di epilessia x le esibizioni in pubblico. Nel film questa cosa non esce fuori. Tra l’altro non si capisce bene se l’epilessia di Curtis sia congenita o una conseguenza da assunzione di farmaci massiccia e irresponsabile. Era abitudine infatti, tra Ian e gli altri membri della band, andare a rubare le medicine nei mobiletti dei bagni delle anziane signore del vicinato per potersi sballare grazie agli effetti collaterali.
I ripetuti tradimenti di Ian a discapito della moglie poi fanno quasi ridere, ho percepito poco la drammaticità di una coppia sposatasi precocemente, una figlia arrivata troppo presto, la depressione conseguente all’epilessia, il successo arrivato nel giro di pochissimo tempo, una personalità fragile e sensibile che ha portato Curtis a tenersi tutto dentro fino al compimento del più estremo dei gesti: il suicidio. Morire impiccato a 23 anni il giorno prima di partire in tour negli Stati Uniti, un successo raggiunto in 3 anni con soli 2 album…porca zozza, che rabbia!
I Joy Division hanno dato un contributo fondamentale alla musica leggera del XIX secolo, dalla new wave hanno creato il genere dark ma anche questo nel film non si percepisce.
Spezzo una lancia a favore del giovane interprete del film: Sam Riley, assomiglia davvero tanto a Ian Curtis e anche la scelta degli attori che interpretano gli altri membri della band sono sbalorditivi.
Ho fatto una capatina sul sito
www.filmscoop.it (sito seguito dai cinefili e dove si ha la possibilità di lasciare una votazione e una critica sui film e le votazioni corrispondono spesso alla qualità del prodotto), bene, la media dei voti di
Control è del
9,
36 su
10!!!!!Personalmente avrei messo un
7, ad essere generosi, mi aspetto quindi un sacco di bacchettate sulle mani o sulle natiche, fate voi.
Come fan di vecchia data dei Joy Division sono comunque contenta che si sia tornati a parlare di loro e che sia stato realizzato un film per mano di un’artista importante. Peccato che Ian sia morto così giovane, oggi ci avrebbe regalato un sacco di altre perle.
“
Love will tear us apart” (l’amore ci strazierà) cari miei, ma speriamo in senso buono.
BunzigirlP.S. Dedico questo articolo a Sirio e a Silvio che come me condividono la passione per i Joy Division